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Lettere A Colori: Descrizioni di dipinti nella corrispondenza di Dante Gabriel Rossetti
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(15) La domanda (la Sfinge)
Ho finito il disegno della Sfinge di cui ti parlavo, mi piacerebbe mostrartelo. L’idea è quella di un uomo che interroga l’Inconscio, dovrei intitolarlo La domanda o La Sfinge e il suo interrogatore, ma penso che opterò per il titolo più breve. Nel disegno, un giovane, un adulto e un anziano hanno appena percorso una rocciosa via in salita che li ha condotti ad una piattaforma circondata da allori, che è anche il tempio della Sfinge. Il giovane è caduto morto prima che potesse interrogare l’oracolo, l’altro uomo le porge la sua domanda guardandola dritto negli occhi, ma questi non rispondono e fissano il cielo invisibile oltre l’orizzonte del disegno; sullo sfondo una stretta insenatura di mare è fiancheggiata da rocce appuntite, con solo l’immagine della luna riflessa al centro. Nel frattempo l’anziano sta ancora salendo a fatica dirigendosi verso la Sfinge, desideroso fino alla fine di conoscere il suo segreto. Nel disegno le figure sono nude, ma intendo coprirle parzialmente quando ne farò una versione ad olio, che immagino debba essere di piccola scala, per 2 ovvie ragioni, prima di tutto perché sarebbe doppiamente difficile vendere una grande immagine senza la presenza di figure donne, e poi la rappresentazione su larga scala di un soggetto al chiaro di luna è sempre monotona. Il soggetto è lo stesso di quello della mia breve poesia “La nuvola”
“E gli occhi fissavano eternamente invano
quelli impietosi del Fato” @Bryson, J., Camp Troxell, J., a cura, Dante Gabriel Rossetti and Jane Morris: Their Correspondence, Oxford, Clarendon, 1976, pp. 37-38. La lettera fu inviata il 10 marzo 1875 a Jane Burden Morris, moglie di William Morris, modella e amante dello stesso Rossetti. Il verso riportato alla fine è quello della sua poesia The Cloud Confines, che, dopo numerose revisioni, confluì nella raccolta Ballads and Sonnets del 1881..
“E gli occhi fissavano eternamente invano
quelli impietosi del Fato” @Bryson, J., Camp Troxell, J., a cura, Dante Gabriel Rossetti and Jane Morris: Their Correspondence, Oxford, Clarendon, 1976, pp. 37-38. La lettera fu inviata il 10 marzo 1875 a Jane Burden Morris, moglie di William Morris, modella e amante dello stesso Rossetti. Il verso riportato alla fine è quello della sua poesia The Cloud Confines, che, dopo numerose revisioni, confluì nella raccolta Ballads and Sonnets del 1881..